Il manoscritto by Chris Pavone

autore:Chris Pavone [Chris Pavone]
La lingua: ita
Format: epub
Tags: Fiction, General
ISBN: 9788858514085
Google: tPSVCgAAQBAJ
editore: EDIZIONI PIEMME
pubblicato: 2015-09-29T06:12:26+00:00

30

Una trasvolata del continente offre tempo a sufficienza per leggere, specialmente se voli verso ovest, controvento. Ma L’incidente è un manoscritto alquanto lungo, e così, malgrado un inspiegabile ritardo nel decollo e malgrado i forti alisei, quando il segnale delle cinture di sicurezza si spegne, i passeggeri si alzano e Camilla deve infilare il testo nella borsa di tela con la scritta MCNALLY & SONS, le manca ancora un centinaio di pagine alla fine.

Percorre lentamente il corridoio, conducendo già un suo casting mentale. Per L’incidente vede attori relativamente giovani, giusti per le scene degli anni universitari che nell’adattamento occuperanno uno spazio enorme, visto che l’inizio della vicenda offre una quantità di sequenze drammatiche. E probabilmente è più facile invecchiare un attore giovane che ringiovanirne uno più vecchio.

Sarà un film fantastico.

Dovrebbe noleggiare una bella decappottabile e passare la settimana a sfrecciare per Los Angeles con gli occhiali da sole e i lunghi capelli rossi al vento, cercando di attirare l’attenzione come chiunque altro in città. Finalmente ha in mano qualcosa che può giustificarle, le attenzioni.

E al diavolo i limiti del conto-spese. Questo è probabilmente l’ultimo viaggio pagato dalla McNally, e non dovrà nemmeno giustificarne le uscite. All’arrivo dell’estratto conto della carta di credito, lei se ne sarà già andata.

Mentre attende il pulmino dell’autonoleggio davanti al terminal, Camilla ne chiama gli uffici e chiede di passare alla categoria superiore. Purtroppo, però, le decappottabili sono esaurite. L’impiegato, un essere di una stupidità quasi insostenibile, le offre una varietà di SUV, ma non è quello che vuole, neanche lontanamente. «D’accordo,» si arrende «prendo la berlina.»

«Nessun problema.»

Ascoltando quell’irrecuperabile idiota al telefono, comincia a temere che la California non sia esattamente Shangri-La. «Ripensandoci, lasci perdere.» Chiude la comunicazione e chiama un autonoleggio diverso, che come immaginava ha diverse decappottabili in offerta. Se c’è un aeroporto che non è mai a corto di macchine a noleggio è quello di Los Angeles.

Un pulmino diverso l’accompagna al parcheggio dove ritirare l’auto, sul lato opposto della strada e a quasi mezzo chilometro da quello della sua prenotazione.

Camilla non ha abbastanza tempo per passare dall’albergo come aveva programmato. Si rinfrescherà qui, nei bagni dell’autonoleggio, cambiandosi e ritoccando il trucco. Guardandosi allo specchio, passandosi il rossetto alla luce inclemente dei neon di un bagno pubblico, disidratata dal volo, intravede un presagio di quella che sarà la sua faccia fra vent’anni o forse dieci, gli occhi che si abbassano agli angoli come quelli di un cocker spaniel, le guance cadenti, una traccia di pappagorgia. Diventerà esattamente come sua madre. Non essere sua madre è sempre stato uno dei principali obiettivi della sua vita. L’obiettivo principale, in realtà. Ma la genetica è qualcosa di inevitabile.

Getta i bagagli nel baule, si infila ancheggiando al posto di guida e regola tutto ciò che va regolato. Avvia il motore dell’auto e lancia un’occhiata all’orologio sul cruscotto. Arriverà appena in tempo.

Inserisce la marcia, esce dallo spazio numerato, supera il controllo di sicurezza e accelera, lanciandosi a gran velocità nella luce carica del sole tardopomeridiano di questa sua giornata

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